La Rassegna Stampa del Comune Modello
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Rassegna del 20/03/2014 Facebook Twitter Pinterest Instagram Youtube Tripadvisor
Indice degli articoli presenti nella rassegna
1. L’Italia è l’unica in europa a diminuire la velocità media della banda larga 2. Buon compleanno World Wide Web, i 25 anni della rivoluzione Internet 3. I giornali on line crescono grazie a Social Network, Mobile e Video 4. Safer Internet Day 2014, per un web anche a misura di giovani 5. Elettrodomestici smart nel mirino degli hacker, la casa intelligente è più vulnerabile 6. Il teletrasporto è possibile, presto la fase sperimentale
Curiosità dal web
I Media legati a Internet sono gli unici che continuano a crescere grazie al traino di Social Network, Mobile e Video.
I giornali on line crescono grazie a Social Network, Mobile e Video
E' quanto afferma l'Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, presentando stamattina i risultati della ricerca al convegno presso il campus Bovisa sugli Internet New Media.
Testata 2  - 11/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  SPAZIO E TEMPO  Nell’ultimo anno la contrazione del mercato complessivo dei Media, che include introiti pubblicitari e ricavi Pay, è stata pari al 5%. Ma non tutti i canali Media stanno registrando un trend negativo” afferma Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio New Media & New Internet. “Gli Internet Media, infatti, in 5 anni hanno duplicato il loro valore, passando da un’incidenza sul totale mercato Media del 5% nel 2008 a un’incidenza del 12%. Prevediamo che tra 5 anni, nel 2018, possano Ormai è una crescita continua e non più contrastabile. Secondo la nuova ricerca sui Media e Internet che effettua ogni anno l’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, i cui risultati sono stati presentati oggi presso il Campus Bovisa di Milano all’interno del convegno “Internet Media: verso i 2 miliardi di euro grazie a Mobile, Video, Social e Data-driven Advertising”, i Media legati a Internet crescono più di tutti grazie al forte traino che proviene dai Social Network, dal Mobile e dal Video. E sono gli unici, all’interno dell’ampio comparto Media, in Italia, a far registrare dai positivi, +18%, all’interno di un settore che complessivamente fa registrare un dato negativo: -5%. I giornali on line crescono grazie a Social Network, Mobile e Video. I Media italiani infatti nel 2013 lasciano sul terreno ben 800 milioni di euro e il dato diventa ancora più grave se lo rapportiamo al dato negativo in generale: Stampa (-13%), Televisione (-4%) e Radio (-9%). I Media legati a Internet invece nel 2013 raggiungono una crescita che fa registrare un valore da record, infatti il valore complessivo della crescita (+18%) è da quantificarsi in quasi 2 miliardi di euro, grazie al grande traino di quello che si definiscono “New Internet”, ossia Smartphone, Tablet, Connected Tv, Social Network, Applicazioni, Pay, Video e Data-driven Advertising, che nel 2013 crescono del 73%.
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Safer Internet Day 2014, per un web anche a misura di giovani
Oggi si celebra il "Safer Internet Day 2014", la giornata dedicata dalla Commissione Europea alla sensibilizzazione dei più giovani ad un uso corretto e consapevole della rete. E per l'occasione Ipsos ha realizzato una ricerca per Safe The Children.
Testata 1  - 11/03/2014 Oggi 11 Febbraio 2014 si celebra in più di 100 paesi il “Safer Internet Day 2014“, la giornata che la Commissione Europea ha voluto fissare per sensibilizzare i più giovani ad un uso corretto e più consapevole del web che nasconde come sappiamo delle insidie pericolose in questo contesto. Anche nel nostro paese si terranno iniziative come quella del progetto Generazioni Connesse – Safer Internet Center italiano – coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in partenariato con alcune importanti realtà italiane che si occupano di questo tema (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I. e Movimento Difesa del Cittadino) e co-finanziato dalla Commissione Europea, ha organizzato per oggi a Roma un evento durante il quale sarà lanciata una nuova campagna, “Se mi posti ti cancello“. Lo scopo è quello di realizzare una web serie con la partecipazione di ragazze e ragazzi entro la seconda metà del 2014. Safer Internet Day 2014, per un web anche a misura di giovani. E per questa occasione, Ipsos ha realizzato una ricerca per conto di Safe The Children, uno degli enti promotori del SID 2014, per indagare sul ruolo di Internet nelle relazioni personali e di come il web viene utilizzato in questa ottica. Sulla base di 1001 interviste, più di un italiano su tre, il 38%, ritiene “accettabile” sul Web l’incontro sessuale tra un minore e un adulto. E sono molti gli italiani che si affacciano sulla rete per cercare di colmare un vuoto relazionale. Infatti, il 37% afferma di utilizzare il web, soprattutto i social network, per conoscere persone disponibili a fare amicizia o ad intrattenere un rapporto di affetto o amore. Il 28% degli adulti ha poi tra i propri contatti adolescenti che non conosce personalmente. E’ questo lo scenario che viene fuori da questa ricerca che Safe The Children ha voluto osservare l’argomento soprattutto in relazione ad una crescente mercificazione del corpo dell’adolescente, in modo da mettere in guardia opinione pubblica e anche tutti coloro che si occupano dei propri giovani, vale a dire le famiglie, gli educatori e le organizzazioni. La ricerca è comunque ampia e strutturata e offre ancora molti spunti interessanti. L’85% degli intervistati possiede un profilo Facebook o simile, ed è su questo social network che alcuni di loro cercano di dare nuovo slancio alla propria socialità: le opportunità di incontro offerte dalle piattaforme social appaiono infatti determinanti nella scelta di affacciarsi al mondo web, per la possibilità di chattare quasi tutti i giorni con qualcuno conosciuto in rete, come appunto fa il 36% degli intervistati; per entrare in contatto con persone disponibili a fare amicizia o/e intrattenere un rapporto di affetto o amore, il 37%; o ancora per contattare persone che altrimenti non sarebbero raggiungibili, come vip e persone famose, il 34%. Non stupisce dunque che circa la metà degli adulti intervistati mantiene relazioni costanti esclusivamente virtuali, cioè con persone conosciute e “frequentate” solo attraverso la rete. Il 28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente e, nella fascia di età 45-54, sono 3 su 4 gli adulti che affollano la rete per trovare un rapporto di affetto o di amore. Insomma, il web è fonte di opportunità innumerevoli ma al tempo stesso presenta rischi che per i più giovani possono davvero essere pericolosi. E’ compito di tutte le figure chiamate a svolgere un ruolo educativo, in primis le famiglie, vigilare ma anche informarsi e formarsi per meglio contrastare le situazioni di pericolo in cui possono ritrovarsi i più giovani. La ricerca ci dice che serve maggiore attenzione, a fronte di un certo utilizzo del web da parte di utenti adulti, e anche a fronte di un atteggiamento più “aperto” da parte di utenti più giovani. asdasdasdasd
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Elettrodomestici smart nel mirino degli hacker, la casa intelligente è più vulnerabile
Oltre settecentocinquantamila messaggi di spam hanno invaso gli elettrodomestici "smart" nel periodo che va dal 23 dicembre al 6 gennaio. E' un campanello d'allarme importante, che apre il sipario su uno scenario raccapricciante e che vede gran parte degli elettrodomestici del futuro come il "bersaglio perfetto" per hacker e malintenzionati.
Testata 1  - 11/03/2014 smart_fridge2-638x425_21023_7.jpg Secondo quanto riportato da Proofpoint (azienda specializzata nella sicurezza informatica) oltre centomila elettrodomestici sono stati infettati da un virus che li ha resi le vittime perfette per l’invio e la riproduzione di messaggi di spam: nel periodo che va dal 23 dicembre al 6 gennaio, sono state ben settecentocinquantamila le email contenenti messaggi spam e pubblicitari che hanno invaso le case intelligenti. E’ un segno che i tempi cambiano anche per gli hacker, che hanno trovato negli elettrodomestici smart il loro paese dei balocchi, grazie ad un’architettura hardware praticamente identica a quella di uno smartphone o di un tablet, ma con un software non sviluppato per resistere ad attacchi che, seppur realizzati con una metodologia piuttosto semplice, hanno reso accessibile il sistema ad un gruppo di malintenzionati. Secondo gli esperti infatti, i pirati informatici non hanno dovuto utilizzare tecniche di attacco complicate, ma hanno semplicemente sfruttato tutta una serie di vulnerabilità piuttosto semplici come, ad esempio, l’utilizzo delle password di default del sistema che ha reso gli elettrodomestici intelligenti (connessi alla rete) totalmente accessibili dall’esterno. “Da ogni singolo indirizzo IP sono state avviate non più di 10 email di spam” – racconta Proofpoint – “In molti casi i dispositivi non sono stati soggetti di una violazione sofisticata, ma ai malintenzionati è semplicemente bastato utilizzare username e password di default per accedere ai dispositivi connessi alle reti pubbliche” E’ un fenomeno che deve essere visto come un campanello d’allarme importante, del quale in effetti si discute da circa un anno, e che rappresenterà uno dei fattori più importanti relativi alla sicurezza domestica del futuro: secondo l’osservatorio IDC, nel 2020 ci saranno oltre duecento miliardi di dispositivi domestici connessi alla rete, dispositivi che nonostante siano stati progettati per essere accessibili dall’esterno, tramite l’utilizzo di applicazioni che ne rendono possibile il controllo a distanza, dispongono di un software elementare che - a differenza di quanto accade su smartphone, tablet e computer - attualmente non può essere protetto con antivirus ed anti spam, e l’unico aggiornamento al quale potrà essere sottoposto è quello del firmware, rilasciato direttamente dal produttore. Un problema reale, in un mercato la cui espansione sarà esponenziale e che ha già iniziato a crescere. Ha pochi giorni la notizia dell’acquisizione di Nest (un’azienda specializzata in termostati ed altri sensori domestici “intelligenti”) da parte di Google, e le Smart TV con webcam integrata sono sempre più diffuse: uno scenario raccapricciante, nel quale i dispositivi dotati di telecamera potrebbero essere violati da malintenzionati che, in questo modo, avrebbero la possibilità di guardare tutto ciò che accade in casa e magari rendersi conto quando non è presente nessuno, con ovvie conseguenze. Certo, è una visione piuttosto pessimistica delle cose, ma ormai il campanello d’allarme si è attivato, e le più grosse aziende produttrici e specializzate in sicurezza si sono già messe a lavoro per risolvere il problema. Dio
Masahiro Hotta, uno scienziato giapponese che ormai pronto a passare alla fase sperimentale.
Il teletrasporto è possibile, presto la fase sperimentale
Sfrutta un particolare fenomeno quantistico e promette di trasferire, anche a chilometri di distanza, una quantità praticamemente illimitata di energia. E' questa la teoria di Masahiro Hotta
Testata 1  - pag. 5  - 11/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  HI-TECH  SPAZIO E TEMPO  Teletrasporto-638x425_21023_8.jpg prima-pagina-del-quotidiano-la-stampa-del-20-novembre-2006_21024_8.jpg Incredibile, ma vero. Sembra uno scenario degno di Star Trek, ma potrebbe diventare realtà. Masahiro Hotta, scienziato della Tohoku University in Giappone, ha da poco pubblicato le sue teorie, secondo le quali sarebbe possibile teletrasportare ioni, fotoni ed atomi, e magari un giorno si potrà realizzare un vero e proprio teletrasporto come quello che abbiamo visto nella saga fantascientifica più famosa al mondo. Ma prima ci sono altri parametri da scoprire, come il teletrasporto energetico. Già nel 2010 lo scienziato ed il suo team avevano discusso sulla possibilità di utilizzare l’entanglement quantistico (un fenomeno quantistico in cui ogni stato appartenente ad uno o più sistemi fisici, dipende dallo stato di ciascun sistema, anche se sono spazialmente separati tra loro) per trasferire l’energia: Hotta è convinto che date due particelle vincolate tra loro, misurarne una implichi un’immissione di energia, e misurare la seconda (utilizzando le giuste tecniche) potrebbe rendere possibile l’estrazione di detta energia. Teoricamente tutto molto interessante, con l’unico problema che la massima distanza possibile poteva essere 10-35 metri. Secondo quanto scrivono nella pubblicazione di oggi invece, gli scienziati sono convinti di aver trovato la soluzione e di essere in grado di trasportare l’energia a qualsiasi distanza, anche a centinaia di chilometri: se si parte da una particella che si trova in una particolare condizione fisica, denominata squeezed state, si riesce ad ottenere l’eliminazione quasi totale del rumore e delle perdite. Un’intuizione che permette quindi di eliminare il fattore distanza e che spinge Hotta ad essere convinto di poter avviare le vere sperimentazioni. I primi esperimenti potrebbero a breve e, nel caso in cui dovesse rivelarsi un successo, l’umanità si troverebbe ad una svolta importantissima: potremmo, per esempio, produrre energia nello spazio, per poi “teletrasportarla” sulla terra, e nel tempo potremmo dire addio ai cavi elettrici che invadono il nostro pianeta. Certo, stiamo volando con la fantasia, ma l’evoluzione della scienza e della tecnologia è strana, ed in realtà con il giusto ingegno e le giuste intuizioni, tutto (o quasi) è possibile. autore dell'articolo
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Dicono di noi
Oggi è una Rete da oltre 60 trilioni di pagine.
Buon compleanno World Wide Web, i 25 anni della rivoluzione Internet
Il 12 marzo 1989 Tim Berners-Lee presentava la proposta di quello che, almeno inizialmente, sembrava un "progetto inutile" per il Cern.
Testata 2  - 05/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  HI-TECH  Le grandi idee non hanno bisogno di grandi complimenti ma di grandi risultati da parte di chi le porta avanti ... Tim-Berners-Lee-300x225_21023_4.jpg Il 12 marzo 1989 Tim Berners Lee inviò un memo ai suoi superiori al Cern di Ginevra, dove lavorava come fisico. Il messaggio diceva sostanzialmente: “Ho questa idea. Si chiama World Wide Web. E’ una rete che collegherà tutto il mondo”. I suoi capi gli suggerirono di abbassare i toni, sottolineando che quella idea non avrebbe portato poi chissà quale grossa innovazione. Oggi, 25 anni dopo, il Web conta 60 trilioni di pagine frequentate da 2,4 miliardi di utenti in tutto il globo. Ogni giorno, vi accedono almeno un italiano su 3, che ci passa circa 1 ora e 19 minuti in media, visitando oltre di 100 pagine. La sua è stata una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia dell’uomo. “Non avevamo assolutamente capito la portata di quello che stava facendo”, ha raccontato all’Ansa il fisico GaetanoMaron, oggi a capo del Centro Nazionale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per la ricerca nel campo delle tecnologie informatiche applicate alla fisica. Maron nel 1989 lavorava al Cern, ad un esperimento sull’antimateria. “Tim Berners-Lee invece a un software per la comunicazione fra computer”, spiega il fisco nel giorno dell’anniversario della nascita del Web. Di lui ricorda “il bellissimo accento inglese. Parlava un inglese colto ed era difficile capire le sue battute. Era una persona timida e schiva, perfino un po’ sottotono, ma era piacevole avere a che fare con lui”. Berners-Lee: “Ora al web serve una Costituzione” - Per i 25 anni del sistema che rende possibile la navigazione nell’Internet, il suo inventore, Tim Berners-Lee, ritiene sia indispensabile una Costituzione che protegga l’indipendenza della Rete e i diritti dei suoi utenti. “Abbiamo bisogno di una costituzione globale, di una carta dei diritti”, ha detto in un’intervista al Guardian. In tal senso, è stata promossa la campagna ‘the web we want’, il cui obiettivo è la redazione di una carta dei diritti digitale in ciascun paese che possa essere sostenuta anche dalle istituzioni. “Se non abbiamo un internet libero, neutrale su cui contare senza preoccuparci di cosa accade dietro le quinte, non possiamo avere un governo libero, una buona democrazia, un buon sistema sanitario, comunità connesse e diversità di culture – ha sottolineato Tim Berners-Lee – non è ingenuo pensare di poter avere tutto questo, ma è ingenuo pensare di poter rimanere a braccia conserte e ottenerlo”. fanpage.it
Brutte notizie dal Rapporto sullo Stato di Internet in Italia
L’Italia è l’unica in europa a diminuire la velocità media della banda larga
il Bel Paese è l'unico membro dell'Unione Europea nel quale la velocità media delle connessioni cablate è diminuito negli ultimi dodici mesi. Bene le connessioni tramite rete cellulare.
Testata 1  - 05/03/2014 Argomento: Economia Keywords:  HI-TECH  SPAZIO E TEMPO  Rispetto al terzo trimestre del 2012 però, è aumentata del 40 % la percentuale di italiani che possono accedere alla rete con una connessione superiore ai 10 Mbps italia-banda-larga-638x425_21023_3.jpg Quasi in concomitanza con la notizia del nuovo record di velocità ottenuto da British Telecom nella sua rete in fibra ottica, dal consueto rapporto sullo Stato di Internet realizzato da Akamai Technologies arrivano brutte notizie per l’Italia: il Bel Paese è l’unico membro dell’unione europea in cui la velocità media delle connessioni cablate è diminuita rispetto a dodici mesi fa, piazzandosi al ventitreesimo posto in Europa ed al terzultimo nella fascia EMEA. Lo sviluppo e l’adozione della banda larga in Italia hanno rallentato. La velocità media delle connessioni tricolore è diminuita dell’1,4 percento, con un risultato di 4,9 Mbps, ed una perdita di quasi il 5 percento nella media dei picchi di velocità che scendendo a 18,2 Mbps, piazza l’Italia ultima nell’Unione Europea. Sul podio invece troviamo i Paesi Bassi, con una velocità media di 12,5 Mbps (ben tre volte superiore a quella italiana), mentre nella grande maggioranza dei paesi restanti è in forte crescita la diffusione di connessioni da 30 Mbit in fibra su cavo coassiale, uno scenario ancora fantascientifico per l’Italia, per l’ormai solita mancanza di infrastrutture. Dio
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